sabato 13 febbraio 2010

CADAVER EXQUISITO - PRESENTACION QUITO

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ECUADOR - SINERGIE INTERNAZIONALI PER IL VIDEO "CADAVER EXQUISITO" DELLA PROJECT ROOM ARTE ACTUAL COORDINATO DA M.R.JIJON, F.LA PAGLIA E A.MOREANO

(2010-02-12)

Quito, Roma, Parigi e San Francisco: sono le tappe del progetto "Cadavre Exquis Video" presentato ieri al pubblico della città di Quito, cui seguirà la presentazione a Roma, ed ideato da Project room Arte Actual coordinato da Maria Rosa Jijon, Federica La Paglia e Alexis Moreano. Un'iniziativa di successo tanto da prevedere una tappa a San Francisco.

Il video collettivo - formato da 62 contributi - è stato proiettato sulla parete esterna della galleria Arte Actual / Flacso, in Ecuador. La proiezione del video è frutto della collaborazione di artisti dell'Ecuador, Francia, Italia, Germania, Spagna e Cile.

A coordinare il progetto per l'Italia Federica La Paglia, insieme a Maria Rosa Jijon per Quito e Alexis Moreano per Parigi. Una collaborazione internazionale che fa seguito alle trame di una rete artistica già esistente: Maria Rosa Jijon è una artista visiva che vive a Roma e lavora tra Roma e Quito. Federica La Paglia è critico e curatore di arte contemporanea a Roma e particolarmente attenta all'arte latinoamericana per la quale ha sviluppato mostre e progetti di studio con artisti latini tra cui Rosa Jijon. Alexis Moreano è un critico cinematografico, anche attento ad alcuni aspetti dell'arte contemporanea, è ecuadoriano e vive a Parigi.

Il progetto del Cadavre Exquis intende recuperare un'idea del fare arte che parta da un aspetto ludico, stemporaneo e di quel tipo di confronto aperto che teorizzavano i surrealisti che, per l'appunto, inventarono il Cadavre Exquis.
"Puntare su quest'elemento oggi - afferma Federica La Paglia - significa, in parte seguire la linea dei progetti partecipati che molti artisti propongono spesso come interventi di relazione tra artisti e comunità sociale, dall'altra ci offre l'opportunità anche di sondare quanto è rimasto di voglia di condivisione del proprio lavoro tra gli artisti che - con video così composto da tanti diversi contributi - sono costretti in qualche modo a fare anche i conti con il concetto di autorialità. I video sono brevi frammenti ed ognuno è legato al precedente ed al successivo in una forma di contaminazione concettuale e stilistica. Infatti, sebbene alla fine del Cadavere Exquis VIDEO siano riportati i crediti dei vari video e degli artisti, nella visione filmica emerge una vera sfumatura dei termini mio e tuo (mio video, tuo video).

In tempi di stretto controllo del diritto d'autore, in tempi di copyright e copyleft e di rapporto tra autorialità e mercato, prosegue il critico romano, un progetto del genere ci ha invece mostrato che in molti sono aperti alla sfida di ibridazione artistica e ludica.

Il progetto è nato con un'open call. Contemporaneamente in Ecuador, Italia e Francia. E' stato lanciato il bando di partecipazione aperto ad artisti, cineasti o semplici appassionati con videocamera. Abbiamo lanciato il bando, seguendo i nostri canali tra gli artisti e facendo il tradizionale lavoro di diffusione stampa. Non è stata fatta una selezione dei video o dei partecipanti, il Cadavre Exquis VIDEO è composto dai contributi arrivati secondo l'ordine di arrivo. Proprio per entrare nel vivo dell'idea surrealista della partecipazione aperta, contaminata, estemporanea e giocosa l'abbiamo lasciato aperto a tutti. Anche per recuperare una certa idea dialettica dell'arte. Ovviamente avendo girato il bando anche ad artisti che seguiamo e il cui lavoro apprezziamo molto, siamo felici che questi abbiano partecipato. Alla fine hanno partecipato anche cileni, spagnoli, argentini, messicani, artisti che vivono in Germania, a Ppraga etc.

L'idea di partecipazione e collettività insita nel progetto è emersa con grande piacere. E la sopresa più grande è stata vedere il gran numero di contributi (62) e l'entusiasmo dei partecipanti.

Dunque il progetto potremmo definirlo come una piattaforma di comunicazione di idee, di visioni, di fare arte e di pensare arte. Il progetto- conclude Federica La Paglia- ha lanciato la sfida alla dialettica".(12/02/2010-ITL/ITNET)

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